televisione
17 Aprile 2019
Televisione e disinformazione

Le fake news non viaggiano solo sul web e i social: la televisione – a partire dai TG – contribuisce a distorcere la percezione di molti fenomeni economici e sociali. Alcune riflessioni dal Festival del Giornalismo di Perugia.

L’Italia è uno dei Paesi al mondo dove la percezione della realtà è tra le più falsate. Secondo il Misperceptions Index compilato da Ipsos MORI, la maggior parte di noi ha un’idea del tutto sbagliata del tasso di disoccupazione nazionale, l’incidenza della criminalità, la percentuale di persone vaccinate, i livelli di immigrazione.

Tralasciando le considerazioni sul nostro sistema scolastico ed educativo, al Festival del Giornalismo di Perugia si è parlato molto della relazione fra la disinformazione e i media, scoprendo che la cara vecchia televisione è spesso responsabile della diffusione delle errate percezioni, molto più di quanto potremmo immaginare.

Prendiamo ad esempio il tema dei migranti. Stando ai dati riferiti dal Ministero dell’Interno, in Italia abbiamo avuto nel 2017 circa 119.300 sbarchi, mentre nel 2018 sono stati poco più di 23.300. A fronte di questo notevole calo, uno studio dell’Istituto Cattaneo riferisce come gli italiani siano convinti che il numero di ingressi continui ad aumentare, e che gli immigrati extracomunitari rappresentino oggi il 25% della popolazione.

La realtà è che gli immigrati sono meno del 10% della popolazione e, a dispetto delle immediate associazioni con i flussi provenienti dal Nord Africa o le paure legate all’islamizzazione del Paese, quasi il 25% degli stranieri presenti sul territorio proviene dalla Romania, seguiti da Albania, Marocco e Cina.

Da dove nasce questa disinformazione? Se sono ormai noti i circoli viziosi che possono crearsi sul web e i social, non va sottovalutato il ruolo della televisione che, secondo il Censis, tuttora rappresenta per il 49% degli italiani l’unico canale o il mezzo prevalente di informazione.

Non si tratta di contenitori pomeridiani o programmi di intrattenimento. L’Osservatorio di Pavia ha analizzato per l’Associazione Carta di Roma il racconto del fenomeno migratorio restituito dai principali TG. Nei dieci mesi compresi tra gennaio e ottobre 2018, nonostante il crollo del numero di sbarchi, l’Osservatorio ha contato oltre 4.000 notizie sui migranti nei TG, 300 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Solo nel mese di giugno i servizi sono stati 875, il valore più alto dal 2015 a oggi.

Il tema rimane dunque centrale nei notiziari ed è trattato con toni da crisi permanente. Mentre calano i servizi sull’accoglienza dei migranti (dal 54% del 2015 al 17% del 2018), aumentano quelli sui flussi in entrata e la chiusura delle frontiere (dal 23% del 2018 al 47% del 2018). Il 32% delle notizie dei TG sull’immigrazione riguarda gli aspetti legati a criminalità e sicurezza.

Un racconto fortemente connotato, che non corregge la disinformazione ma finisce per alimentare il senso di pericolo, minaccia e paura.

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