Ci sono luoghi che sono di per sé delle storie da raccontare. Altri che possono diventare fonte di storie, ma solo dopo un’attenta opera di costruzione e limatura.
A Torino è stata inaugurata pochi giorni fa la Nuvola, il progetto che porta la firma dell’architetto Cino Zucchi e mette in mostra i valori, il passato e il futuro di Lavazza. Uno spazio imponente in cui, oltre ai nuovi uffici, trovano posto un’area archeologica e un museo, un ristorante e un bistrot, una location per eventi e la sede di un istituto d’arte. Definita ‘ecosistema di luoghi’, la Nuvola è un ottimo esempio di come sia possibile incarnare lo storytelling di una marca e un’azienda in un edificio, un quartiere, uno spazio fisico.
Tante altre esperienze hanno seguito percorsi simili. Tra quelle meno note c’è un antico mulino ad acqua a Croviana, in Val di Sole, che oggi conosciamo come MMape – Mulino Museo dell’ape. Da tempo inutilizzato, grazie a fondi europei e all’intervento della Provincia autonoma di Trento, qualche anno fa la struttura è stata completamente ristrutturata e affidata a un consorzio di apicoltori locali, inizialmente intenzionati a usarla come laboratorio e punto di incontro.
Riaperto al pubblico nel 2014, il mulino è invece diventato un luogo molto speciale, amatissimo dai bambini, dove una serie di installazioni interattive e multisensoriali raccontano la vita delle api, il lavoro all’interno degli alveari, i pericoli che minacciano la sopravvivenza della specie. Si parla ovviamente anche di miele e dei prodotti ricavati dalla cera d’api, con degustazioni, eventi e attività che, soprattutto in estate, fanno registrare il tutto esaurito.
Un luogo che diventa storia, dunque. Ancora meglio, un luogo che diventa occasione di rilancio e crescita per una piccola – ma determinata – comunità montana.